"Le favole non esistono. A meno che tu non ci creda"

In attesa di averlo nostro ospite sabato 11 maggio , abbiamo intervistato Davide Mosca autore di "Breve storia amorosa dei vasi comunicanti", appena uscito per Einaudi

Davide Mosca, già autore di gialli e romanzi storici, ha scritto una storia d'amore vera e umanissima, un incontro che, come nelle favole, risolleverà la vita dei due protagonisti. Davide è anche un libraio e dirige la bellissima Libreria Verso di Milano...questo ci ha incuriosito e chiacchierando è nata un'intervista.

Rispetto ai generi dei tuoi precedenti romanzi, cosa ti ha spinto a raccontare questa storia così intima, dolorosa e di cambiamento?

Una storia che ho tenuto dentro per una decina d'anni, come un seme sepolto nella terra. Aspettavo con pazienza che sbocciasse. Cercavo il tono giusto per raccontarla. Più ancora che il tono, si potrebbe dire con una licenza poetica, il tatto giusto: è una storia di corpi, che aveva bisogno di una certa delicatezza stilistica e di sguardo, una storia di dolore, ma di dolore che si trasforma in gioia.

Quali sono i tuoi scrittori preferiti o di riferimento?

La mia autrice preferita è Marilynne Robinson. Con questo libro mi è successa una cosa strana: solo dopo averlo scritto, mi sono imbattuto in romanzi affini, che avrebbero potuto ispirarmi e che invece ho letto una volta aver ultimato “La breve storia amorosa dei vasi comunicanti”. Forse è stata una lettura inconscia, o magica o premonitoria... Per esempio “Il grande fuoco” di Shirley Hazzard, ma anche “Justine” di Lawrence Durrell, entrambi pubblicati da Einaudi.

Da libraio, a Milano dirigi la Libreria Verso, con quali parole suggeriresti il tuo libro a un tuo cliente?

Come ovvio non propongo mai un mio libro, e se vedo qualcuno che lo sfoglia fuggo in un'altra stanza. Viviamo in un'epoca di autopromozione permanente, da cui meglio prendersi una pausa ogni volta che si puo’.