Cartoline dall'inferno. Fenomenologia del male nello Stato Islamico

Fisogni Primavera

Cartoline dall'inferno. Fenomenologia del male nello Stato Islamico

Tra le righe libri (2016)

9788899141905

16,00 €
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L’irrompere degli attacchi terroristici dello Stato islamico ha rilanciato, a partire dalla strage di Charlie Hebdo, un’accresciuta domanda di senso sul fenomeno jihadista. Più di tutto: com’è possibile strumentalizzare Dio ad uso e consumo delle pretese di dominio? L’esame del Califfato porta a considerare il fenomeno Isis nei termini di un’espressione totalitaria che mira a un’espansione universale. Pur avendo in comune con i regimi totalitari del ‘900 – nazismo e stalinismo – il presupposto di un’ideologia propagandata come la verità (la lettura radicale dell’Islam nella prospettiva più rigida del takfīr), da imporre con violenza terroristica, massacri, pulizia etnica, lo Stato Islamico introduce una variabile decisiva. L’Isis piega il soprannaturale a metodo e sostanza delle proprie espressioni, producendo una torsione a 360° del divino nel demoniaco. Con la pretesa, infondata, di agire per nome e per conto di Dio, il Califfato dà origine al capovolgimento della religione in strumento infernale di odio, conformandosi al profilo dell’antagonista di Dio: Iblīs, il demonio del Corano. In questo inganno lo Stato Islamico si macchia di quella stessa massima empietà che combatte.